Don Luigi Ciotti fonda il gruppo “Gioventù impegnata”, che nel 1968 cambia nome e diventa “Gruppo Abele”, che opera per “dare voce a chi non ha voce”. Nello stesso anno è nominato arcivescovo di Torino Michele Pellegrino, che si distingue per l’attenzione ai problemi concreti dei poveri e per il mondo del lavoro: tra le altre cose, ripartisce il territorio torinese in nuove zone vicariali ed è promotore dell’esperienza dei preti operai.