L’aiuola sotto casa, il giardino di quartiere, la piazza, il cortile della scuola, i luoghi abbandonati, ma anche i beni immateriali, possono essere beni comuni urbani.
Lo diventano quando i cittadini, le cittadine e la pubblica amministrazione li riconoscono e si attivano per prendersene cura, per gestirli, per rigenerarli.
I principi fondamentali del governo dei beni comuni sono l’accessibilità, la cura condivisa e la partecipazione nei processi decisionali.
Con un primo regolamento approvato dal Consiglio Comunale nel 2016, rivisto e sostituito da un nuovo testo entrato in vigore nel 2020, la Città di Torino norma la gestione dei beni comuni attraverso lo strumento del Patto di Collaborazione. Questo accordo tra l’Amministrazione e i cittadini è lo strumento attraverso cui, come esito di un’attività di co-progettazione, vengono definiti gli obiettivi e le modalità della gestione del bene comune.
La prima fase dell’applicazione del Regolamento è stata possibile grazie al progetto Co-City finanziato nell’ambito del programma europeo Urban Innovative Actions che ha permesso a 63 proposte di collaborazione di essere ammesse alla fase di co-progettazione.